dolcetti per deliziare l'anima

e dolcezze per scaldare il cuore

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biscotti Queen Victoria

sono molto fortunata. ricevo lettere. voglio dire, chi è che riceve lettere al giorno d’oggi? al massimo un’e-mail un po’ più in carne, che già è una rarità: tutto è a dieta ormai. forse è perché mi mantengo golosa (anzi, diciamo che alimento la mia golosità, in senso stretto) che posso godere di questo privilegio. scrivere lettere è un’ode al tempo, e io di tempo ne ho estremo bisogno. devo riappacificarmici (per ora mi limito a questo, che già è difficile, poi chissà che non nasca qualcosa…), quindi decantarmene le doti a suon di lettere penso sia il miglior modo di renderlo seducente a una disgraziata indelicata, frettolosa come me. la lettera, eccola che scivola appena spalanchi la cassetta, ti riempie le mani e gli occhi. dal momento in cui capisci di cosa si tratta al momento in cui la scortichi un pochino con un coltello (perché il bello poi è importunarla) passa quell’attimo in cui ti chiedi se è il caso di riesumare il tagliacarte che prende la polvere chissadove (e il ricadere della scelta sul coltello spiega già tutto). la carta fa un po’ di vana resistenza e poi forse ti insulta, ma tu non la senti: sei già a metà, sei già alla fine, stai già pensando a una risposta che possa omaggiarne la bellezza. ed eccoti a scrivere (e disegnare) lettere. ecco poi voglio dire, non tutti hanno la fortuna di avere un’amica come me, che ti fa attendere un mese perché impiega giorni a decidere cosa disegnare sulla busta, giorni a trovare il momento di grazia per disegnarlo, giorni a trovare la scioltezza liquida per colorarlo (e poi ho comunque finito per spelare la carta, uff), giorni per trovare i colori che si intonino sia alla natura sia facciano capire il tuo stato d’animo, giorni per trovare il senso nella stesura, giorni per trovare la penna che avevi iniziato a usare perché, (imprecazione scurrile), è finito l’inchiostro all’undicesima riga o giù di lì (e non era una penna nera o blu, ovviamente no). perché la fortuna si può costruire con estrema perizia e tosta pazienza. preziosa amica che cerca di conservare frammenti di bellezza, questi biscotti li ho inventati per te: le rose rappresentano il tuo gusto per il perduto e il decadente, l’arancio dolce la tua sensibilità e perspicacia, il bergamotto la tua originalità autentica e integra, il pepe bianco quell’ardore un po’ aggressivo che stempera il tuo bouquet aromatico sontuoso. il cioccolato al latte, che riempie lo spazio tra un profumo e l’altro come un’onda, non a caso è tra i due biscotti: penso descriva bene il tuo contenuto più nascosto, quindi mi limiterò all’analogia, senza descriverlo. spero che ti facciano capire almeno che razza di persona sono: una che impiega mesi a scriverti una lettera per infilarci dentro questi biscotti. ecco.

 

P.S. c’è anche un voluto intento vittorianeggiante, ma penso tu l’avessi già capito prima di arrivare al post scriptum. ;P

 

biscotti Queen Victoria

(15 biscottoni)

 

15 boccioli di rosa (6 g)

225 g di farina debole di tipo 0

1 cucchiaino di pepe bianco (2 g)

1 pizzico di sale

170 g di burro

150 g di zucchero

1 goccia di olio essenziale di arancio dolce

1 goccia di olio essenziale di bergamotto

1 goccia di olio essenziale di rosa damascena

3 tuorli

 

per il ripieno:

200 g di cioccolato al latte

65 g di panna fresca

 

CON CURA il pepe si intende tritato finemente, i boccioli devono essere di rose su cui non sono stati usati pesticidi, infine ma non per importanza, assicuratevi che gli oli essenziali siano ad uso alimentare

 

SENZA FRETTA prima di iniziare, sfogliare uno a uno i boccioli di rosa eliminando calice, semini e petali molto legnosi, portare le uova a temperatura ambiente, tenere invece il burro in frigorifero fino al momento dell’utilizzo

 

  1. tritare i petali di rosa grossolanamente
  2. in una ciotola setacciare la farina, aggiungere il pepe bianco, il sale e i petali di rosa, quindi mescolare bene
  3. in un’altra ciotola lavorare il burro a pomata soda, assicurandosi che rimanga freddo
  4. incorporare lo zucchero brevemente facendo attenzione a non montare il composto
  5. unire uno alla volta gli oli essenziali, mescolando bene ogni volta
  6. incorporare i tuorli velocemente con un cucchiaio di metallo fino a raggiungere una consistenza omogenea
  7. aggiungere gli ingredienti secchi e mescolare, sempre con il cucchiaio di metallo, fino a ottenere una consistenza umida e sabbiosa
  8. finire di impastare velocemente con le mani fredde e leggermente infarinate, formare una palla, avvolgerla nella pellicola trasparente, schiacciarla fino a uno spessore di 4 cm circa e riporla in frigorifero per 1h
  9. stendere la pasta sul piano infarinato a uno spessore di 3 mm
  10. tagliare dei quadrati con un coppapasta di l 5 cm e riporli distanziati su una teglia ricoperta di carta da forno
  11. lasciare intiepidire i biscottini formati per 20′
  12. infornare a 160° per 16 – 18′ (fino a leggera doratura)
  13. lasciare intiepidire i biscotti poi trasferirli con delicatezza su una gratella e lasciarli raffreddare completamente

 

  1. sciogliere il cioccolato a bagnomaria, poi lasciare intiepidire 15′
  2. montare la panna e incorporarla delicatamente ma rapidamente al cioccolato in 2 riprese (il composto si rassoderà molto quando incorporerete la prima metà, ma non spaventatevi: incorporando l’altra metà tornerà a fluidificarsi)
  3. porre di nuovo a bagnomaria per 30” mescolando energicamente: dovrà assumere un aspetto lucido e una consistenza simile al toffee liquido (è molto facile capirlo facendola colare dal cucchiaio)
  4. spalmare un cucchiaino abbondante sul lato interno di metà dei biscotti, avendo cura di fermarsi a qualche mm dal bordo
  5. chiudere con l’altra metà dei biscotti facendo una leggera pressione
  6. lasciare asciugare per 1 h

 

DULCIS IN FUNDO

 

conservare i biscotti al fresco e chiusi in una scatola di latta:

si conservano però per non più di 2 - 3 giorni, a causa della panna contenuta nel ripieno

 

SODALIZI questi biscotti sono un tripudio di aromi, e necessitano quindi di compagni dalla personalità altrettanto forte: sperimentateli con un Earl Grey classico o ai fiori

 

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  • Claudia_GranoSalis

    Mi sa che anche chi riceve le tue, di lettere, è fortunata, vista la preparazione minuziosa che riservi loro prima della spedizione. E anche chi riceve i tuoi biscotti, diomio!!! Inutile che ti dica quanto trovi splendida questa ricetta, io che come te amo le piante, i loro aromi, la loro magia. E qui di aromi e profumi ce n’è davvero un tripudio… Ma come non aspettarselo da te, Haru!

    • Claudia, mi fai arrossire! :||| sono un’insicura e una perfezionista, e mi piace stupire le persone a cui tengo, cercando di mostrargli la portata del mio affetto attraverso quelle che spero essere briciole di bellezza. sarò anche un po’ esibizionista? D: e tutte le volte che maneggio una pianta in cucina penso a te, che sei conscia della loro magnificenza, della loro amicizia discreta, di quella capacità di veicolare messaggi che in pochi sanno vedere. sono contenta che ci leghi questo filo umido, silenzioso e profumato. <3

  • An Lullaby

    Sai cos’altro è un ode al tempo, cara donnina?Il tuo blog! Un’ode ai vecchi tempi, alle cose antiche e preziose andate perdute, a quello che di speciale si è perso nella frenesia e nella freddezza di questi tempi, in cui ci si scambia piccole frasi strozzate in tempo reale senza dirsi granché. Anche le tue ricette hanno sempre un fascino retrò, questi biscotti ad esempio, meritano di essere gustati con un tè speciale servito nel servizio buono di porcellana e sopra tovaglie di organza :) Voglio provare presto una tua ricetta e sentirmi parte di qualcosa che non c’è più, sentirmi una donnina di marzapane ;)

    • ma ragazze, a sentire voi la mia lentezza sembra una dote! meno male, mi viene da piangere per la commozione, vi voglio bene. <3 tu An, sei davvero bellissima: io da te ricavo la stessa sensazione retrò! amo la tua spontaneità, la trovo incredibilmente preziosa, in una società che basa qualsiasi tipo di valore sulla vetrina, sulla costruzione della superficie (non che la superficie non sia importante, ma anche il contenuto lo è!): tu sei fatta di quell'irregolarità luminosa tipica dei bambini e non posso che rimanere incantata ogni volta che me la fai sentire. anche le nostre ricette penso che si assomiglino nell'avere qualcosa di smaccatamente confortevole, una specie di patina da ricetta tramandata, o faticata che ne so (desiderata con tutte le forze?), che le rende un po' come delle tazze antiche stipate nella credenza (ma usate regolarmente e senza un pelucco di polvere, tsk). se la provi fammi sapere cos'hai sentito, io farò lo stesso con una tua ricetta. ti voglio bene splendore.

  • poco tempo fa parlavo con una mia amica della fisicità della scrittura, del fatto che scrivere a computer, a mano, su una lettera o su un taccuino faccia una differenza incredibile. tendiamo a considerare la scittura come un atto puramente astratto ma non è così: la differenza che c’è tra scrivere digitalmente e materialmente è analoga a quella che c’è tra disegnare, in un modo o nell’altro (solo diversa). ebbene, in questo anno ho scoperto che non siamo più abituati a scrivere di penna e che la lettera stessa ci dispone a uno stato d’animo completamente diverso da quello di una poesia appuntata sul telefono (io faccio così, le catturo nell’attimo, le processo nel cuore e le spillo sui byte). l’urgenza della lettera, la pressione a cui ci sentiamo sottoposti sono esattamente quelle che descrivi: facciamo fatica a entrare in contatto con l’altro passando per uno svolgimento (io poi, che sono tipa da haiku e da tweet!), eppure quando il tutto arriva al destinatario diventa un pugno nello stomaco, una sferzata di lacrime o una risata improvvisa. quindi dolcissima Francesca, teniamoci allenate a trasmettere le emozioni attraverso qualsiasi supporto, per spelare sotto di noi da ogni lato, in ogni modo possibile. grazie per la tua intensità, come al solito mi fai sentire speciale. grazie.

    P.S. grazie per amare la mia lentezza, e il mio mondo (ma si nota così tanto, che sono persa nel mio mondo? :P).