dolcetti per deliziare l'anima

e dolcezze per scaldare il cuore

berry cake

questa è stata un’estate bislacca. umida, indecisa, incazzosa. e soprattutto niente frutti di bosco. per me è dilaniante: i frutti di bosco sono l’emblema, dell’estate, il mio piccolo tesoro, le riserve per l’inverno. ora non me ne rendo pienamente conto, ma sono sicura che mano a mano che il freddo arriverà e inizierò a tentare di riscaldarmi con qualche malinconia ecco che, senza la raccolta dei frutti di bosco, la faccenda diventerà tetra. avevo bisogno di una torta confortante, consolatoria: ho fatto questa tutto agosto. avete mai sentito parlare del cherry cake? è un dolce originario del Worcestershire, che prevede l’aggiunta all’impasto di ciliegie candite. io le ho sostituite con i frutti di bosco, e quindi è diventato berry cake. poi ho aggiunto un particolare delizioso: una guarnizione di zucchero e scorza di limone in cristalli, croccantissima sotto i denti. frutti di bosco e limone sono un’abbinamento esagerato: il sapore è incredibilmente più fresco, pungente, armonico della versione originale (sarà anche che a me le ciliegie candite non fanno impazzire). e anche se i frutti di bosco non li ho colti con le mie mani, aprire il congelatore e vederli tutti ben divisi per tipo (una cosa ho imparato dai frutti di bosco: mai costringerli a una convivenza promiscua prolungata) è rassicurante. la mia procedura, considerate le magre scorte, è stata più o meno questa: squadrare accuratamente i vasetti di vetro, riporli nuovamente al riparo nel freddo, sedermi, guardare fuori dalla finestra e cercare un lieve baluginare di sole dopo giorni di cielo grigio, tornare ad aprire il congelatore con aria corrucciata, estrarre queste specie di gioielli commestibili e buttarli speranzosa nell’impasto. come a preparare una pozione magica (la nuvola di profumo celestiale che si sprigiona dal forno sembra avvalorare questa ipotesi). però le alte quote fanno sempre bene. anche se piove tutta (o quasi) l’estate. e poi siamo a un passo da settembre. il vociare notturno scema pian piano nel silenzio assordante, avvolto da una moltitudine di inclassificabili rumori quasi impercettibili, spazzato dal vento. su un mare grigio soffice punzecchiato da qualche frammento luminoso, le chiome verdi degli alberi sembrano onde di seta pesante, e io ho tempestato il tutto di diademi colorati di frutta estiva e filamenti luminosi del liquore brillante di tutti gli wulong che mi sono fatta prima di rompere il coperchio della gaiwan. benvenuto settembre. portami quei maledetti kimono, una gaiwan nuova, delle tazzine in cui nuotano piccoli pesci e una manciata di ricordi da congelare per quando un’estate antipatica mi mancherà un po’ troppo.

 

berry cake

 

1 limone grande non trattato

180 g di burro

180 g di zucchero + 30 da parte

3 uova

220 g di farina media di tipo 0

8 g di lievito

25 g di latte intero fresco

70 g di more congelate

70 g di mirtilli congelati

70 g di lamponi congelati

 

per guarnire:

zucchero a velo

 

SENZA FRETTA lasciare ammorbidire il burro ma solo leggermente (10′), portare invece le uova e il latte a temperatura ambiente e imburrare e infarinare uno stampo a bordi alti di d 18 cm, tenere i frutti di bosco in congelatore fino al momento di aggiungerli all’impasto

 

CON CURA una raccomandazione sulla qualità degli ingredienti: poiché l’impasto ne esalterà l’aroma, scegliere frutti selvatici e un limone profumato, dalla buccia spessa e leggermente morbida al tatto

 

  1. grattugiare la scorza del limone e tenerne 1/3 da parte per l’impasto (se la scorza è molto umida e morbida lasciarla all’aria ad asciugare per 30′)
  2. unire ai restanti 2/3 di scorza 30 g di zucchero impastando con le dita fino a ottenere una consistenza sbriciolosa di piccoli cristalli e tenere anche questa da parte (servirà per guarnire la sommità del dolce)
  3. spremere il succo del limone (50 g)
  4. montare burro e zucchero fino a ottenere una consistenza chiara e vaporosa (8 – 10′), facendo attenzione a non scaldare il composto
  5. unire sempre sbattendo un uovo alla volta con due cucchiaiate abbondanti di farina (per evitare che il composto impazzisca) e raschiare ogni volta il bordo del contenitore con una spatola
  6. incorporare l’1/3 di scorza con una spatola
  7. incorporare delicatamente con una spatola in due riprese il succo di limone, quindi la farina setacciata con il lievito (l’aspetto dell’impasto a questo punto potrà sembrarvi orrendo: non allarmatevi)
  8. diluire con il latte a filo in due riprese, sempre mescolando con una spatola
  9. aggiungere i frutti di bosco mescolando il meno possibile (o la torta risulterà variegata!) versare il composto nello stampo e livellare per quanto possibile (la torta comunque si assesta da sola, egregiamente direi)
  10. spolverizzare con la scorza cristallizzata tutta la superficie abbondando nel mezzo
  11. infornare a 180° per 1 h e 5 – 10′ (uno stecchino immerso ne deve uscire pulito ma umido)
  12. una volta fredda spolverizzare la superficie con zucchero a velo

 

DULCIS IN FUNDO

 

l’abbondanza di profumi contenuti in questa torta richiede un po’ di pazienza per assestarsi: va addentata completamente fredda ed è buonissima anche il giorno dopo

(se non di più!)

 

SODALIZI questo scrigno aromatico richiede un abbinamento semplice. io andrei di latte o caffelatte. non è un dolce facile da accompagnare al tè: il sapore acidulo del limone e dei frutti di bosco che lo rende così fresco è il suo peggior nemico. tuttavia l’assam che è un tè robusto e dai sentori agrumati reggerà il confronto (e darà un piacevole tocco old fashioned!), e anche un qualsiasi melange con note di agrumi (sencha zenzero e limone, per dirne uno, tè nero zagara e scorze d’arancia, per dirne un altro)

 

berrycake_recipe_shp